"Una metafora del mondo analitico dagli occhi dell'analista che non guarda l'altro come un paziente ma come un partner".
"Il prigioniero è quella parte di noi che resiste al cambiamento e che si muove molto abilmente all'interno del labirinto che scopre alla fine essere un carcere. Il prigioniero è di fatto una figura ambivalente che ha costruito nel suo essere prigioniero tutto se stesso. Il prigioniero in questo romanzo è una funzione psichica. ". (Manuela Fraire nell'intervista...)