Clinicamente

"Lo Sguardo Oltre la Siepe: Una Finestra sul Nostro Centro Clinico" di Laura Cavaliere

Il nostro Centro di Consultazione si trova in un luogo che richiama riflessioni profonde. Quale immagine potrebbe rappresentarlo meglio? Una finestra. Un simbolo che ci connette al passato e al presente, all'ascolto e alla scoperta di sé; come può accadere visitando i luoghi di Leopardi a Recanati, dove lo sguardo si volge verso l’interno e verso l’esterno, sul famoso colle, al di là della siepe: “ove per poco il cor non si spaura”.


"Lo Sguardo Oltre la Siepe: Una Finestra sul Nostro Centro Clinico" di Laura Cavaliere

Il luogo dove avvengono le nostre consultazioni è a via Panama, al civico 48, una tranquilla ed elegante via nel quadrante nord di Roma.

Quale immagine può rappresentare meglio la sede del nostro Centro di Consultazione?

Una finestra. Ma quale finestra e perché una finestra?

 

La visita alla dimora di Giacomo Leopardi a Recanati è un’esperienza comune a molti.

Dopo aver attraversato i vicoli del borgo, si giunge ad un edificio dalle dimensioni modeste che si affaccia su una piccola piazza.

Anche le stanze, alle quali si accede da un breve scalinata in marmo, non sono di grandissime dimensioni; come quelle della biblioteca voluta e edificata da Monaldo Leopardi, colma di libri e inondata da un’intensa luce proveniente dalle ampie finestre. Tra queste, una si affaccia sul cortile sottostante, dove si narra che avvenissero le scorribande del vivace Giacomo fanciullo, e sul famoso colle, oltre la siepe, “ove per poco il cor non si spaura”(G. Leopardi ). Nonostante l’affluire dei tanti e curiosi visitatori, tutto è immerso in un rispettoso silenzio, dal sapore quasi religioso. Silenzio sostenuto, o forse direi protetto, dal monotono fruscio del fogliame degli alberi del piccolo cortile. 

 

Tante le associazioni con il luogo dove si effettuano le consultazioni presso il nostro Centro Clinico: la biblioteca dove il giovanissimo Leopardi si è immerso nello “studio matto e disperatissimo” (G. Leopardi) e la nostra biblioteca. Luogo istituzionale antico, semplice ma al contempo austero. Luogo di raccolta e cura delle teorizzazioni della nostra scienza: dai maestri fondatori ai più recenti contributi.

 

Come nella dimora del poeta, anche da noi si susseguono persone di ogni età: giovani, bambini con famiglie, coppie, donne e uomini maturi ma anche anziani. Ognuno vi accede con spirito diverso: chi con una vaga sensazione di malessere al quale si vuol provare a dare fine, chi con una sintomatologia franca che da tempo, spesso da troppo tempo, condiziona la propria esistenza e quella delle persone care. Altri per la pura curiosità verso la psicoanalisi, conosciuta come la più grande rivoluzione del secolo passato.

 

Il silenzio così intimo e prezioso di quel cortile di Palazzo Leopardi, lo stesso che domina le stanze della nostra sede. Luoghi dove al silenzio si associa l’ascolto analitico: prezioso strumento per l’emergere del mondo interno. 

 

Uno sguardo verso il cortile dove G. Leopardi fanciullo dava libero sfogo alla sua vitalità; lo stesso sguardo che inevitabilmente, già dal primo colloquio, direttamente o indirettamente invitiamo il nostro consultante a volgere verso di sé. Uno sguardo verso i trascorsi e vissuti della propria infanzia e adolescenza. Uno sguardo verso l’interno e uno verso l’esterno, sul famoso colle, al di là della siepe: ”….ove per poco il cor non si spaura”.

 

Lo stesso sguardo che condividiamo con chi abbiamo di fronte già dal primo colloquio; uno sguardo timoroso per le tante incognite che fino a quel momento non si sono affrontate, ma anche uno sguardo carico di tensione emotiva rivolto al di là della siepe, dove per qualche istante cogliamo insieme la possibilità di una realtà altra fino a quel momento sconosciuta. E’ un qualcosa di impercettibile e fugace, proprio come “…il vento Odo stormir tra queste piante…”.

Laura Cavaliere,  Responsabile del Centro Clinico di Terapia Psicoanalitica del CPdR



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