CONNECT_DISCONNECT
5 giorni_5 ospit
15-19 maggio 2017
Ore 16.00 – 19.00 (tutti i giorni, dal lunedì al venerdì) Via del Vascello 35, Roma
Ingresso libero
Dal 15 al 19 maggio 2017 la Fondazione Baruchello presenta il progetto Connect_Disconnect: cinque giorni di incontri con altrettanti ospiti, concepiti come una lunga performance a più voci aperta alla partecipazione del pubblico.
Partendo da prospettive diverse, la giornalista e scrittrice Luciana Castellina, lo psicoanalista Domenico Chianese, il fisico Giovanni Jona Lasinio, la germanista Camilla Miglio e l’artista Antoni Muntadas inviteranno il pubblico a immaginare nuovi intrecci tra linguaggi, storie, geografie, sistemi, affrontando ognuno, ogni giorno, casi di studio o argomenti particolari specificamente scelti.
La questione della connessione, (del connettere, della connettibilità) sembra essere oramai divenuta centrale e quasi sinonimo di società contemporanea, di transiti e flussi. Connettere è tuttavia un termine che deve essere analizzato nuovamente. Il progetto tenta questa indagine e pone la connessione in relazione al suo apparente contrario: la disconnessione come pratica di svincolamento, rottura, recupero di spazio e tempo, possibile controtendenza dalla quale ripensare il desiderio e la necessità di stabilire nessi, semmai imprevisti. In un’epoca contraddistinta dalla paura, dal pericolo di nuove forme di conflitto mondiali e in cui si decide la costruzione di nuove barriere e di confini tra nazioni, provare a ripensare la relazione Connect_Disconnect costituisce una possibilità per avere altre chiavi di lettura del nostro presente.
Lunedi 15 maggio
Dove va questa Europa?
Luciana Castellina, giornalista e scrittrice
Martedì 16 maggio
Tra il dentro e il fuori
Domenico Chianese, psicoanalista
Mercoledì 17 maggio
L’asimmetria e la vita: un problema aperto
Giovanni Jona Lasinio, fisico
Giovedì 18 maggio
Celan e Bachmann: Geopoetica della disconnessione (L'Est sulla Senna, la Boemia sul mare)
Camilla Miglio, germanista
Venerdì 19 maggio
La costruzione della paura (The Construction of Fear)
Antoni Muntadas, artista
Biografie
Luciana Castellina, nata a Roma nel 1929, è una politica, giornalista e scrittrice italiana,parlamentare, più volte eurodeputata, presidente onoraria dell'ARCI dal 2014,autrice di numerose pubblicazioni. Tra i suoi libri più recenti, ricordiamo Il cammino dei movimenti (2003), Cinquant’anni d’Europa. Una lettura antiretorica (2007), Eurollywood (2009), La scoperta del mondo, (2011), Siberiana (2012), Guardati dalla mia fame (2014) Manuale antiretorico dell'Unione europea. Da dove viene (e dove va) questa Europa (2016).
Domenico Chianese, nato a Napoli nel 1948, vive a Roma, dove esercita la professione di medico psichiatra e psicanalista. Dal 2001 al 2005 ha ricoperto l’incarico di Presidente della Società Psicoanalitica Italiana e si è dedicato alla scrittura di libri, poi tradotti anche in lingue straniere. Tra questi, Costruzioni e campo analitico (Borla, 1997), Un lungo sogno (Angeli, 2006), Come le pietre e gli alberi (Alpes, 2015); Immaginando (Angeli, 2010) e Per un sapere dei sensi (Alpes, 2012) scritti insieme ad Andreina Fontana.
Giovanni Jona-Lasinio, nato a Firenze nel 1932, è un fisico italiano, pioniere della ricerca teorica sulla rottura spontanea di simmetria e noto per aver dato il suo nome al modello di Nambu – Jona- Lasinio; a lui si deve la prima teoria che permette di studiare i cambiamenti di un sistema fisico in prossimità di una transizione di fase. Ha svolto, negli anni, attività di didattica e studio nelle più prestigiose università e centri di ricerca, tra cui l’Università di Chicago (1959-60), il CERN (1964- 65), il MIT (1965-66), l’Institut des Hautes Études Scientifiques (1980-81), l’Université Pierre et Marie Curie (1983-84). Dopo un primo insegnamento presso l’Università degli studi di Padova, nel 1974 diviene professore di metodi matematici della fisica all'Università "La Sapienza", ruolo che ricopre ancora oggi. Negli ultimi dieci anni Jona-Lasinio si è dedicato alla ricerca sui sistemi non in equilibrio ed è per questi importanti studi che gli è stata assegnata nel 2013 la medaglia Boltzmann, il massimo riconoscimento nel campo della meccanica statistica e uno dei maggiori premi in fisica.
Antoni Muntadas, nato a Barcellona nel 1942, vive e lavora a New York a partire dal 1971. Dopo studi di ingegneria e architettura, Muntadas ha optato per l’arte, diventando prima ricercatore e poi insegnante al Center of Advanced Visual Studies del MIT, a Cambridge. Nel corso della sua carriera di artista ha ricevuto premi e riconoscimenti importanti e le sue opere sono state esposte in numerosi musei tra cui il MoMa, il Berkeley Art Museum, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía a Madrid e il Museu d’Art Contemporani di Barcellona. Muntadas ha, inoltre, partecipato ad esposizioni e fiere internazionali come la VI and X edizione di Documenta a Kassel (1977, 1997), la Biennale d’Arte Americana a Whitney (1991), la 51esima Biennale di Venezia (2005), e altri prestigiosi eventi lo hanno visto coinvolto a San Paolo, Lione, Taipei, Gwangju e Havana.
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