“La sensorialità non si racconta, non si scrive eppure ci attraversa con forza”
Attraverso l’analisi di un caso, Amalia Giuffrida sviluppa una complessa riflessione teorico-clinica dialogando con Simone Pilia: “Nel corso della cura, il corpo pulsionale e sensoriale dell’analista inscrive delle tracce, costruisce dei percorsi di senso in grado di trasformare le rappresentazioni della coppia al lavoro, di legarle a degli affetti (ri)trovati, di natura diversa, che si oppongono allo slegamento che fino ad allora si è imposto. L’analista presta la propria carne, il suo infantile e il suo sessuale alla relazione analitica. Il corpo a corpo gioca il suo ruolo clandestino nel corso delle sedute”.
Amalia Giuffrida, AFT, espone il materiale clinico, Simone Pilia, neo associato, ne affronta gli aspetti teorici.
Evento in presenza con possibilità di connessione da remoto.
