È appena uscito per i tipi di Campisano Editore, l'ultimo confronto tra psicoanalisi ed arte contemporanea.
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È il nome di un gruppo di studio che negli ultimi dieci anni ha visto riuniti psicoanalisti della Società Psicoanalitica Italiana, psicoterapeuti ed artisti. Il nome deriva dalla nostra convinzione della centralità della dimensione estetica nella nascita e nello sviluppo della psiche. Per noi è l’estetico che ci può aiutare a capire la nascita del soggetto e non viceversa. Al confine tra natura e cultura, l’emergenza dell’estetico segna la stessa emergenza dell’umano nella scala evolutiva; l’estetico nella costruzione dell’uomo, in sintesi, si colloca in un continuum geneticamente anteriore al costruirsi di una soggettività. Assediati da immagini preformate ed indotte, l’immagine, oggi più che mai, necessita di una rimeditazione e riconquista speculativa e psicoanalitica. Psicoanalisti di diversi indirizzi, artisti, scrittori, hanno risposto a questo appello, si sono riuniti in un gruppo di studio, e ci hanno accompagnato in un affascinante viaggio, ripensando creativamente al ruolo che le immagini hanno nella cura, nell’arte, nella letteratura, nella costruzione del sapere. Gli psicoanalisti si sono confrontati con artisti del passato, con artisti del contemporaneo, con l’Art Brut, l’arte dei “folli”. In tal modo, da prospettive diverse, da diversi punti di osservazione, abbiamo visto emergere un sapere “estetico”(Aisthesis) che si differenzia ma non è un meno nei confronti di un sapere logico.