I processi di organizzazione dello psichico “muti” sono in realtà comunicazioni tra inconsci. L’analista può coglierli se amplia l’ascolto a tracce sensoriali, cinestetiche e sensomotorie. Riflessione teorica sul libro con Tiziana Bastianini, Anna Ferruta, Benedetta Guerrini Degl’Innocenti - Chair Fabio Castriota. Evento in presenza a Firenze, con possibilità di collegamento da remoto.
Di fronte alla complessità della clinica contemporanea, attraversata da molteplici flussi di soggettività caratterizzati da equilibri instabili, intermittenti e fragili, il pensiero psicoanalitico è chiamato a dare vita a nuove esplorazioni intorno ai postulati fondamentali “dell’incontro psicoanalitico”.
In questa prospettiva, si rivela particolarmente interessante e fruttuoso un ampliamento del paradigma dell’ascolto psicoanalitico, che ha esteso la capacità di entrare in contatto con le dimensioni inconsce della vita psichica.
La diversa qualità dell’ascolto è rivolta a cogliere nello psichico tracce e iscrizioni appartenenti a dimensioni sensoriali, cinetiche, sensomotorie, registrate in diverse epoche della vita, esprimibili nella parola o al di là della parola.
Le autrici propongono un’apertura all’ascolto “con tutti i sensi” di situazioni cliniche spesso “mute” o comunicate in forme eterogenee, e su questa base ri-costruiscono processi di organizzazione dello psichico ancora non accessibili alla parola, ma presenti e attivi nello scambio tra inconsci.
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