78esimo Anniversario della Liberazione del campo di sterminio di Auschwitz.
Anni ’30: la rete di confine nel tratto tra Saltrio (Varese) ed Arzo (Svizzera).
LA SCELTA DEL DOGANIERE.
Vivere o morire per un Sì o per un No
Domenica 29 gennaio –9.30-13.30
Casa della Cultura, via Borgogna 3, Milano
NON E’ RICHIESTA ISCRIZIONE
Quest’anno il momento di riflessione sulla tragedia collettiva che è stata la Shoah, per comprendere e non dimenticare, vuole concentrarsi sugli incontri, le figure, rappresentate da quella emblematica del ‘doganiere’, le cui scelte – azioni apparentemente ordinarie, banali – hanno segnato il destino di una moltitudine di donne, uomini e bambini che, nei versi di Se questo è un uomo, Primo Levi ricordava come coloro che si sono trovati a morire “per un sì o per un no”.
Lo faremo prima di tutto attraverso alcune immagini tratte dal documentario Arzo 1943 (RSI-Televisione Svizzera 2022, regia di R. Rossello) che ripercorre i passi di Liliana Segre, allora tredicenne, e del padre Alberto che, in fuga dalla persecuzione nazista, fu respinta alla frontiera svizzera di Arzo nel dicembre del 1943, la stessa frontiera dove migliaia di altri ebrei italiani trovarono invece la salvezza negli stessi giorni. Per la prima volta vengono chiarite le circostanze e le responsabilità di questo respingimento. Ascolteremo anche le parole del regista Ruben Rossello, a proposito del suo lavoro artistico e di ricerca di quelle tracce, e la testimonianza di Alberto Belli Paci, figlio di Liliana Segre e uno dei protagonisti del film.
Nella seconda parte della mattinata i sì e i no dei ‘doganieri’ animeranno il dibattito tra Giacomo Calvi, psicoanalista, Carlo Riva, storico e giornalista e Fabio Lopez, Presidente Comitato Pietre d’Inciampo, in dialogo con il pubblico della Casa della Cultura.
PER APPROFONDIRE:
“Arzo 1943” di Marta Pezzati
Presentazione della Giornata della Memoria su Youtube