Diffusione della cultura della non violenza
PRESENTAZIONE PROGETTO ANTERA dedicato alle donne vittime di violenza e donne con problemi di dipendenza affettiva avviato a settembre 2020 sul territorio del Municipio VII e rivolto alla cittadinanza Finanziato con Fondi del 5 per mille, rifinanziato con Fondi Regione Lazio “Bando Comunità Solidali” – 2020 DD 14473 del 07.12.2020 Proseguirà per tutto il 2022
L’antera (dal greco “antheros”, fiorito) è una parte terminale degli stami, gli organi sessuali maschili delle piante angiosperme: le piante superiori, piu’ evolute (circa 250.000 specie), la cui riproduzione è legata allo sviluppo del fiore, che fecondato diventa frutto, nel quale si sviluppano poi i semi. L'antera è formata da due teche, unite da tessuto connettivo: ciascuna dà origine ad una o più sacche polliniche. Da ognuna di esse si forma poi, attraverso un processo noto come microgametogenesi, il granulo pollinico. Per estensione, sottolineano gli autori del progetto presentato al VII Municipio, si può parlare di antera, nella psicologia della donna, come quel substrato ( è evidente qui, aggiungiamo, il legame con le teorie psicanalitiche di Freud, Jung, e l’italiano Roberto Assagioli) che determina la nascita dei comportamenti necessari per non subire sia la violenza, fisica o morale, che le dipendenze affettive. Con l’espressione “violenza di genere” si indicano tutte quelle forme di violenza maschile - psicologica, fisica, sessuale ed economica - che colpiscono le donne, in ambito familiare o lavorativo, costituendo non solo una discriminazione ma anche, e soprattutto, una violazione dei diritti umani. Le Nazioni Unite in occasione della Conferenza Mondiale sulla violenza contro le donne tenutasi a Vienna nel 1993, la definiscono come ogni atto legato alla differenza di sesso che provochi o possa provocare una sofferenza o un danno fisico, sessuale o psicologico della donna, compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o l’arbitraria privazione della libertà pubblica e privata Il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che propone un quadro normativo completo è stato identificato nella Convenzione del Consiglio d’Europa “sulla prevenzione e la lotta contro le donne e la violenza domestica”, siglata ad Istanbul l’11 maggio 2011 e ratificata dall’Italia con Legge 27 giugno 2013, n.77. Agli obblighi imposti dalla Convenzione ha dato attuazione il decreto anti-femminicidio che, sempre nel 2013, ha introdotto e rimodulato una serie di misure sia di carattere preventivo che repressivo.