"0ccasione unica in Italia per guardare dentro di noi unendo cinema e psicoanalisi, Cinemente trasforma la sala Cinema del Palazzo delle Esposizioni in laboratorio aperto alla discussione e alla comprensione dell’agire umano."
"Attraverso la visione di film, che affrontano punti centrali dell’esperienza, e il dialogo tra psicoanalisti e registi, offre da nove anni un appuntamento salutare, una palestra dove allenare la consapevolezza e sondare la nostra relazione con il mondo, alla ricerca di quelle emozioni e tensioni che la determinano e condizionano profondamente. In periodi come quello presente, che sembra puntare dritto verso un precipizio insondabile e minaccioso, è quanto mai indispensabile ridefinire i cardini della nostra esistenza – come l’amore e la solitudine, l’equilibrio tra natura e progresso, le aspettative e la perdita – adottando risorse specificamente umane, quali la pietas e l’empatia, verso quei cambiamenti che l’emergenza minaccia come insanabili. Cinema e psicoanalisi sono in questo alleati preziosi: rendono visibile l'invisibile, come in un sogno o in una premonizione sanno portarci nel profondo e sollevare alla luce inaspettati percorsi in uscita dal buio dilagante.” ( www.palazzoesposizioni.it )
La rassegna Cinemente 2022 dal titolo “È solo il mondo che cambia” è stata una bella sorpresa dopo i due anni di pausa imposta dal Covid. L'iniziativa ha importanti caratteristiche: è ideata e curata dall'Agenzia Speciale Palaexpo, dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e dalla Società Psicoanalitica Italiana in collaborazione col Centro Sperimentale di Cinematografia; è un'occasione per conoscere film del cinema italiano; è un evento gratuito, aperto al pubblico, che può partecipare attraverso una prenotazione online. La location è la confortevole sala cinematografica nella prestigiosa sede del Palaexpo di via Nazionale in Roma.
Le “menti” organizzative/coordinatrici sono Francesca Pappalardo e Marco Berti del Palaexpo, Domenico Monetti responsabile del Centro Sperimentale di Cinematografia. Fabio Castriota della Società Psicoanalitica Italiana (SPI), coordinatore e responsabile del progetto e segretario scientifico CPdR, svolge il dinamico e creativo ruolo di chair degli incontri. La formula caratterizzata da puntualità negli orari – inizio alle 20.30, conclusione alle 23 – prevede una breve presentazione, la proiezione del film e la discussione con un “rappresentante” del film e uno psicoanalista che ha la funzione anche di aprire uno spazio di dialogo/dibattito con il pubblico, a cui viene data la possibilità di porre brevi domande o proporre interventi.
Il “rappresentante del film” privilegiato è il regista che partecipa all'evento preferibilmente in presenza, quando per impegni lavorativi non interviene attraverso la formula “online”. In alternativa – in particolare per i film storici – partecipano esperti e “tecnici” del mondo e della storia del cinema come avviene in occasione della proiezione del film muto, un evento che anche quest'anno ha beneficiato dell'esecuzione di un accompagnamento musicale al piano, dal vivo, come colonna sonora: un'esperienza rara e straordinaria che riporta alle radici della storia del cinema.
Una caratteristica della rassegna è l'occasione di poter vivere un'esperienza di approfondimento dopo la visione del film attraverso la “carnalità” dei commenti del regista (o attori, sceneggiatori ecc.) che apre allo spettatore la possibilità di entrare in aspetti del film secondo una modalità tipica di tutte le rassegne cinematografiche ma con la peculiarità degli stimoli proposti dall'intervento dello psicoanalista.
Quest'anno come psicoanalista e veneziano, sono stato invitato a discutere il film Welcome Venice (2021) di Andrea Segre, un'opera che mi ha sollecitato sia per i temi che la caratterizzano – l'identità, i rapporti familiari, le relazioni tra fratelli ecc. - che per la quota “geografica” relativa alla specificità dell'ambiente della laguna veneziana, mostrata in un aspetto di vita quotidiana diverso dalla celebrità della dimensione turistica.
Un elemento rilevante della formula “Rassegna” 2022 è stato – rispetto alle edizioni precedenti concentrate Festival (durata una settimana) – la proiezione il giovedì sera secondo una cadenza settimanale. Un ritmo piacevole durato circa due mesi (otto proiezioni) che ha lasciato alla sua conclusione il dispiacere per la fine e il desiderio per la prossima edizione.
Fabrizio Rocchetto