Il libro sarà presentato il 21 maggio al Salone del Libro di Torino.
Si era ancora “dentro” la pandemia, che è subentrata la minaccia di una guerra nucleare mossa dall’invasione russa sul territorio dell’Ucraina e, d’emblée, non si è sentito più parlare del virus, quasi a dimenticarsene. Ogni tanto ci si domandava che fine avesse fatto. Qualcuno si è pure posto il problema del perché non se ne parlasse più. Altri si chiesero se si fosse dileguato davvero o se fosse diventato endemico.
Scritto durante la pandemia del 2021-22, in un momento in cui anche la mia famiglia ha conosciuto da vicino la malattia Covid-19. Raccoglie pensieri, riflessioni, sogni, considerazioni personali e sociali.
La rapidità della scomparsa del virus, offuscato dalle notizie della guerra, a certi livelli è stata avvertita quasi come una mancanza, tanto quanto la sua inquietante presenza. Ma anche di questo non si parla. Fuori uno!
Notiziari, giornali e social adesso, al posto dei virologi, ospitano generali e analisti militari, e le dirette tv si svolgono dalle zone di guerra e non più dagli ospedali. L’accavallarsi di due fenomeni cruciali ha determinato una sorta di alterazione temporale. Nel racconto è così “entrata” la guerra, con le sue bombe, la sua minaccia, la sua crudeltà, l’ingiustizia, le considerazioni personali che si intrecciano con quelle psicoanalitiche.
Il libro si compone perciò di due parti che sembrano separate, e in parte lo sono, ma che entrambe provano a raccontare di un trauma collettivo e dei mezzi per provare a superarlo. Nasce dunque l’esigenza di analizzare la realtà per riuscire a comprenderne la ricaduta a livello più profondo e poterne fare un patrimonio.
“Dalla pandemia alla guerra. Appunti” di Donatella Lisciotto (2022, Bette edizioni. Padova, 15 euro). Il libro sarà presentato il 21 maggio al salone del libro di Torino. Psicologa e psicanalista Donatella Lisciotto fa parte della Società psicoanalitica italiana.
Articolo pubblicato sulla rivista Strisciarossa.