Il tema delle serate in Salaborsa è il rapporto tra cura e bellezza, ospiti Patrizia Violi, Paolo Nori, Fabio Castriota e Luca Caldironi
di Piero Di Domenico
Il lettino e la piazza, il più intimo dei luoghi del vivere e la cornice per antonomasia delle relazioni sociali. La realtà a occhi aperti e quella a occhi chiusi, il mondo fuori e quello dentro di noi, tutti elementi insiti nel mestiere degli psicoanalisti. Il suggestivo abbinamento è stato scelto nel 2014 dal Centro Psicoanalitico di Bologna per promuovere uno scambio tra pensatori e psicoanalisti su temi del presente. In un luogo individuato nella piazza coperta di Salaborsa. Così ogni anno, fatta eccezione per il 2019 e il 2020 a causa della pandemia e dei lavori di ristrutturazione, si è svolto un ciclo di 3 incontri di circa 2 ore, dedicati a temi sempre diversi. Come «Il Femminile» e il «Maschile», il «Femminicidio», «La civiltà dell’immagine», «Noi e loro: la fatica della prossimità», «Disumanità: aggressività, odio, violenza nella realtà contemporanea» e, nel 2021, «Prendersi cura della paura».
ll tema della bellezza
Quest’anno al centro delle riflessioni proposte negli incontri gratuiti, molto partecipati e conclusi da discussioni tra relatori e pubblico, ci sarà la «Bellezza», in particolare nel suo rapporto con la «Cura». «Nel suo romanzo del 1869 "L’idiota"», ricordano i curatori del Cepsi, «Dostojevskij attribuisce al Principe Miskin l’idea che la bellezza salverà il mondo. Mentre Donald Winnicott, grande psicoanalista inglese, mette in relazione tutte le manifestazioni culturali, dallo sviluppo del linguaggio alla scrittura all’arte, con il tentativo di affrontare l’angoscia della perdita o, come scrive Roland Barthes, di manipolare l’assenza». Il nuovo tris di appuntamenti, condotto da Veronica Ceruti, direttrice di Bologna Biblioteche e su www.cepsibo.it, «si propone di esplorare, facendo dialogare tra loro psicoanalisti, scrittori, artisti e semiologi, questo aspetto della ricerca della bellezza nelle varie forme della letteratura, della cultura e dell’arte. Nella convinzione che oggi più che mai siamo esposti ad angosce potenti di perdita, che richiedono di essere elaborate e trasformate».
Il calendario
Il primo incontro il 24 settembre alle 16.30 con la semiologa Patrizia Violi, già collaboratrice di Umberto Eco e direttrice della Scuola Superiore di Studi Umanistici fondata proprio da Eco, che oggi porta il suo nome, e la psicoanalista Paola Golinelli, in dialogo proprio sul rapporto tra la bellezza e la perdita. In ottobre spazio allo scrittore emiliano Paolo Nori, profondo conoscitore di letteratura russa e in particolare dell’amato Dostojevskij, e allo psicoanalista romano Fabio Castriota, a confronto sulla domanda «Chi ha paura di Fedor Dostojevskij?». Anche la conclusione, il 19 novembre, vedrà un imprevedibile dialogo sul tema «Anato-Mie. Confronti possibili». Con lo psicoanalista Luca Caldironi e l’artista e performer bolognese Sissi, da sempre attenta a una nuova idea di corporeità e di anatomia, a una rilettura dell’organismo e delle sue funzioni in relazione alle emozioni che lo attraversano, modificandolo internamente.
Il Centro Psicoanalitico di Bologna
Il Centro Psicoanalitico di Bologna oggi è uno dei 13 centri nei quali si articola la Società Psicoanalitica Italiana, istituita nel 1932 e facente parte dell’IPA, la Società Internazionale fondata da Freud nel 1910. Intitolato a Glauco Carloni ed Egon Molinari, è nato proprio dall’amicizia di questi ultimi. A partire dalle mitiche «riunioni del mercoledì» in casa Molinari, a Casalecchio di Reno. Con i cioccolatini, i caffè e le torte della moglie di Molinari a sostenere il dialogo scientifico di un piccolo gruppo di psicoanalisti che negli anni ‘70 hanno nutrito la storia della psicoanalisi italiana. Dal 2004 il centro, che conta più di un centinaio di soci e ha come presidente Filippo Marinelli, ha sede in via Cesare Battisti 24 e promuove anche altre occasioni, come presentazioni di libri e film, per muoversi dal lettino verso la piazza.