Intervengono: Fabio Castriota e Filippo Maria Moscati
Il Dott. Castriota ripercorrerà il caso clinico di una giovane paziente borderline, segnata da storie di abusi e gravi meccanismi autolesionistici, con stati dissociativi ai confini della psicosi. L’analisi, che si è svolta in due fasi successive, per diversi anni di terapia, è stata caratterizzata da momenti drammatici, ma anche, nel tempo, da risvolti terapeutici comunque riparativi ed evolutivi. Il caso clinico, come il Dott. Moscati evidenzierà, offrirà lo spunto per una riflessione sui processi identificatori che si instaurano tra le generazioni, mostrando il legame profondo tra questi e i traumi vissuti dalle generazioni precedenti. Tali traumi, trasmessi attraverso modalità non verbali, pre-edipiche e non rappresentate, influenzano in modo significativo la psiche individuale. Saranno sviluppate ipotesi su come questi contenuti traumatici si sedimentino nella mente del soggetto, trovando espressione attraverso agiti – come il suicidio – e manifestandosi nella relazione analitica attraverso i meccanismi di transfert e controtransfert. La riflessione si concentrerà sull’impatto di queste dinamiche nei processi terapeutici e sul ruolo dell’analista nel riconoscere e integrare tali trasmissioni inconsce, facilitando un’elaborazione che interrompa il ciclo della trasmissione intergenerazionale.