Cultura, cinema e arte

"Pillole di Freud" - Perchè la guerra?

“Quanto dovremo aspettare perché anche gli altri diventino pacifisti?”


"Pillole di Freud" - Perchè la guerra?
"Eros stante", tipo Palatino-Steinhäuser. Da Roma, Palatino. Parigi, Musée du Louvre.

 

 

a cura di Angela Iannitelli

 

"Dei caratteri psicologici della civiltà, due sembrano i più importanti: il rafforzamento dell'intelletto, che comincia a dominare la vita pulsionale, e l'interiorizzazione dell'aggressività, con tutti i vantaggi e i pericoli che ne conseguono. Orbene, poiché la guerra contraddice nel modo più stridente a tutto l'atteggiamento psichico che ci è imposto dal processo civile, dobbiamo necessariamente ribellarci contro di essa: semplicemente non la sopportiamo più; non si tratta soltanto di un rifiuto intellettuale e affettivo, per noi pacifisti si tratta di un'intolleranza costituzionale, per così dire della massima idiosincrasia. E mi sembra che le degradazioni estetiche della guerra non abbiano nel nostro rifiuto una parte molto minore delle sue crudeltà. 

Quanto dovremo aspettare perché anche gli altri diventino pacifisti? Non si può dirlo, ma forse non è una speranza utopistica che l'influsso di due fattori - un atteggiamento più civile e il giustificato timore degli effetti di una guerra futura - ponga fine alle guerre in un prossimo avvenire. Per quali vie dirette o traverse non possiamo indovinarlo. Nel frattempo possiamo dirci: tutto ciò che promuove l'evoluzione civile lavora anche contro la guerra." 

 

Freud Einstein Riflessioni a due sulle sorti del mondo. Nuova edizione di  "Perchè la guerra?" - Bollati Boringhieri 1989



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