L’angelo sterminatore di Luis Buñuel (Messico 1962, 95') - Mercoledì 22 febbraio 2023 h. 21.00 - Cinema Massimo , via Verdi 18 - Torino
CINEMA E PSICOANALISI 2023
In tempi bui e in situazioni critiche, quando si affaccia una prospettiva confusa che genera paura, è difficile non rimanere imprigionati dall’affanno che impedisce di scorgere altro.
Quando l’inaspettato si presenta, si possono aprire nuovi percorsi significativi o la ripetizione di schemi difensivi e distruttivi che precludono ogni possibilità di cambiamento.
La psicoanalisi si cimenta nella clinica odierna ad accogliere ed esplorare le relazioni oggettuali che favoriscono le capacità di cambiamento o la rigidità di fronte all’inatteso con cui, oggi, tutti ci confrontiamo.
La Rassegna propone una selezione di film legati a questo tema che saranno presentati da una scheda tecnica (MNC) e da una riflessione psicoanalitica (CTP) che offriranno spunti di interesse originali al dibattito che seguirà ognuna delle proiezioni.
SERATA DEL 22 FEBBRAIO 2023 ORE 21
Introduzione
Grazia Paganelli Museo Nazionale del Cinema
Presentazione del film
Giuseppe D'Agostino Psicoanalista Membro Ordinario SPI
L’organizzazione della serata è a cura di Maria Annalisa Balbo, Anna Viacava, Maria Teresa Palladino, Carlo Brosio, Rosamaria Di Frenna (CTP) e di Grazia Paganelli (Museo del Cinema).
Indiscusso capolavoro del cinema di Luis Buñuel, L’angelo sterminatore – presentato al Festival di Cannes nel 1962 – può essere considerato il film in cui l’arte surrealista del grande regista spagnolo ha raggiunto una delle sue più riuscite realizzazioni. Il genio di Buñuel riesce, in questo film, a far ‘entrare’ lo spettatore in una realtà altra, onirica, nella quale le logiche dell’inconscio diventano, in un climax fatto di ironia e di delirio, le protagoniste di una storia allucinata e, proprio per questo, molto umana.
La storia di questo incubo che invade un gruppo di ricchi borghesi, riuniti per una festa in una fastosa villa di via della Provvidenza, non è solo una spietata critica ai valori e alle convenzioni della borghesia ma è, soprattutto, il tentativo, più che riuscito, di portare sullo schermo l’irruzione della realtà dell’inconscio nella condizione umana e, di conseguenza, il naufragio del linguaggio e della ragione.
http://www.cinemamassimotorino.it/otto-modi-di-aspettare-linaspettato/
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