Comunicato n. 187
Data del comunicato 11 giugno 2020
Oltre 50mila telefonate al numero verde 800.833.833. Supporto psicologico attivo per tutto il mese di giugno
Sono oltre 50mila le telefonate arrivate, con un vero e proprio picco di chiamate giornaliere durante il lockdown. Segno che il numero verde di supporto psicologico 800.833.833, attivato dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile durante l’emergenza Covid-19 sta svolgendo un ruolo importante. Un servizio completamente gratuito, attivo tutti i giorni dalle ore 8 alle 24, nato per fornire suggerimenti e supporto per aiutare a gestire l’ansia, lo stress e il disagio psicologico generato dall’inedita situazione creatasi con il diffondersi dell’epidemia e con l’adozione delle stringenti misure di isolamento sociale.
L’assistenza telefonica, che si avvale dell’apporto tecnologico messo a disposizione gratuitamente da Tim, proseguirà sino alla fine di giugno, grazie alla preziosa collaborazione e alla partecipazione attiva degli psicologi di diverse associazioni e società scientifiche, cui va il ringraziamento del Ministero della Salute e del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. Per il primo livello, che vede impegnati 500 psicologi dell’emergenza, si tratta di quattro associazioni di volontariato della Protezione Civile: la Federazione Psicologi per i Popoli, la Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza, il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta e il Centro Alfredo Rampi.
Per il secondo livello – che conta invece su 1500 psicoterapeuti – si tratta delle associazioni facenti parte della Consulta Cnop, quali: l’Associazione Italiana di Psicologia, l’Associazione Italiana Psicologia Psicoanalitica, la Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia, i Soci Italiani European Federation for Psychoanalytic Psychotherapy, la Società Italiana di Psico-oncologia, la Società Italiana di Psicologia Pediatrica, la Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva, la Società Italiana Tossicodipendenze e la Società Psicoanalitica Italiana.
Il servizio sta ottenendo un altissimo il grado di soddisfazione, registrato nel bilancio di questo mese e mezzo di attività: il 95,5 % degli utenti ha ritenuto soddisfatte le aspettative e il 96,5 % ha dichiarato di aver ricevuto tutte le informazioni richieste. A chiamare molti anziani (28,9%) ma è significativo anche il numero di studenti (9,8%). L’età media è attualmente di 49 anni, qualche anno in meno di quella che caratterizzava le chiamate durante la fase di lockdown (52 anni).
Le motivazioni di chi utilizza il servizio sono legate a stati ansia (14%), depressione (13%) o più frequenti stati di preoccupazione generalizzata e altre problematiche pregresse emerse a causa dell’emergenza (oltre il 40%). Merita attenzione il dato di persone con problemi di irritabilità (2%), con disturbi del ciclo sonno-veglia (2%) e con problemi di relazione (1,2%). Con la fine del lockdown è raddoppiato il numero di persone che hanno chiamato per ricevere sostegno nell’elaborazione di un lutto (dal 1,6% al 3,2%) non necessariamente legato al Covid-19.
Le problematiche più importanti, per le quali si è riscontrata la necessità di interventi terapeutici (farmacoterapia o psicoterapia), sono state indirizzate ai servizi socio-sanitari pubblici, altre hanno usufruito della possibilità di ricevere un ascolto approfondito e competente anche attraverso un numero maggiore di colloqui di approfondimento grazie al supporto dei professionisti delle associazioni e delle società scientifiche che hanno messo a disposizione la propria professionalità. Una volta superata la fase dell’emergenza, progressivamente si sta tornando a gestire la richiesta di assistenza psicologica attraverso la rete di strutture e professionalità del Servizio sanitario nazionale, che è al centro di importanti piani di rafforzamento e valorizzazione a cui sta quotidianamente lavorando il Ministero della Salute.
Data di pubblicazione: 11 giugno 2020 , ultimo aggiornamento 11 giugno 2020