Anna Ferruta e Cristina Perletti, psicoanaliste del Centro Milanese di Psicoanalisi, hanno vinto l’IPA Community Awards 2023 (Sez. IPA and Humanitarian Organizations) con il progetto “Serranda Aperta”. L’IPA è l’Associazione Psicoanalitica Internazionale e raccoglie tutti gli psicoanalisti membri, nel mondo.
Il progetto “serranda aperta” è rivolto agli operatori di un centro diurno per minori stranieri non accompagnati. Si tratta di uno spazio simile a un negozio, con ingresso diretto dalla strada nelle vicinanze della Stazione Centrale di Milano, a cui arrivano molti migranti, spesso minori, intorno alla quale sostano senza punti di riferimento.
Non richiede nessuna pratica burocratica ai minori non accompagnati che si affacciano alla soglia, solo il desiderio di incontro e la presentazione dei propri bisogni. Ha una funzione socioeducativa che si esprime in ascolto, cibo, tempo con operatori, attività sportive, corsi di italiano, laboratori espressivi e informatici, musica, film, cure mediche, assistenza legale.
L’equipe è formata da alcuni operatori di formazione multidisciplinare (avvocato, insegnante di italiano, art therapist, educatori, mediatori culturali) e da volontari che hanno fatto un apposito corso. L’equipe è formata da persone di diversa provenienza geografica e culturale e con competenze multiple.
In questo ambito viene offerta agli operatori l’esperienza dei Seminari Clinici di Gruppo, che viene condotto da due psicoanaliste, Anna Ferruta e Cristina Perletti, appartenenti al gruppo PER (European Psychoanalyst for Refugees), della Società Psicoanalitica Italiana, che mette a disposizione terapeuti formati per la conduzione di gruppi di operatori che lavorano con i migranti. Il Seminario Clinico di Gruppo è uno spazio per la discussione in gruppo delle difficoltà emotive emergenti dal lavoro degli operatori a contatto con i migranti.
Il Progetto, iniziato nel novembre 2017, ha visto cambiare le condizioni nel corso del tempo. Tre caratteristiche distinguono il momento attuale dal precedente: innanzitutto, i migranti che seguono la rotta balcanica provengono soprattutto dal nord Africa e meno dall’Africa subsahariana. Inoltre, i minori tendono ad avere un’età inferiore rispetto al passato. Infine, risulta evidente che le istituzioni cittadine fanno maggiore fatica a rispondere ai bisogni di base e in particolare offrire un riparo per la notte a queste persone.
Questa situazione determina una maggiore esposizione degli operatori del centro diurno allo stress: questi si trovano infatti a intervenire per fornire assistenza, accompagnamento e vicinanza ai ragazzi, spesso disorientati e spaventati, in coda ai servizi sociali o alla questura per ottenere documenti.
Il lavoro del gruppo è “allagato” da contenuti di sofferenza, di affettività e preoccupazione per i forti legami che si creano con i minori. Il nostro contributo come psicoanalisti consiste nel favorire lo strutturarsi di una dinamica contenitore/contenuto, ovvero la possibilità di sperimentare un contenimento degli affetti, a volte violenti, che consenta agli operatori di farsi a loro volta capaci di più ampie possibilità di contenimento per i ragazzi che seguono e le dinamiche cui vanno incontro. Tale lavoro contribuisce inoltre alla crescita personale e identitaria degli operatori e ha sinora determinato vari e interessanti cambiamenti nei minori e negli operatori stessi. Inoltre, nei Seminari Clinici di Gruppo si è avviato un cambiamento del funzionamento della mente gruppale, che ora vede la possibilità per gli operatori di partecipare all’esperienza con maggiore libertà e ricchezza di pensiero.